sabato 13 giugno 2020

In conclusione del nostro percorso - step #24

Il blog nasce per approfondire il "Rendimento" in ambiti meno comuni, che esulano da quelli che gli possono essere comunemente associati. Non solo, il suo scopo è quello di sottolineare come esistano idee apparentemente diverse ma che in realtà nascono dalle stesse basi e quindi evidenziare eventuali collegamenti fra esse.
Siamo partiti dalle radici linguistiche del nostro termine, notando sin da subito a seconda dell'ambito preso in considerazione lo stesso concetto si concretizzava in vocaboli diversi. Abbiamo indagato sulle possibili origini e sul come venisse utilizzato sin dal principio.
Sono state fornite inoltre alcune rappresentazioni, alcune reali e altre astratte; in particolare abbiamo visto due diversi tipi di curve, una relativa ad un componente elettronico e dunque costruita a partire da dati reali mentre l'altra appare come una formalizzazione di un concetto espresso molti anni prima, nel medioevo.
Insieme abbiamo notato come l'efficacia sia fondamentale anche nel prendere decisioni quotidiane, e nel costituire un obiettivo sul quale costruire un'intera vita, oppure su come un ossessione possa rappresentare un'occasione per tutti noi.
Non poteva mancare un'analisi propriamente ingegneristica e dunque prendendo in considerazione eventuali problemi etici limiti, nonché facendo ipotesi sul loro (impossibile) superamento.

 Allo stesso modo non abbiamo ignorato il difficile periodo che stiamo vivendo e un suo primo effetto.
Abbiamo potuto constatare un punto in comune fra due esponenti della lettura italiana, Ungaretti e Leopardi, il quale aveva intuito anche un comportamento asintotico del rendimento pur facendo riferimento a contesti completamente diversi.

Spero di essere stato in grado di fornire una visione e un approccio interdisciplinare che possano aver suscitato in voi una curiosità che vi permetta di approfondire ulteriormente quanto discusso.
A presto!!

Step #23


Step #22



1° Episodio
John ha 18 anni e frequenta un prestigiosa High school e vive nel dormitorio assegnatogli dalla scuola. Non si direbbe un ragazzo comune, non tanto perché si sia distinto nello studio quanto invece per la sua fitta rete sociale; esatto quella persona che spesso interagisce con i professori e che si fa portavoce delle esigenze studentesche. Non è uno studente tranquillo che le madri prenderebbero come esempio infatti in città tutti parlano delle sue feste organizzate dentro la residenza studentesca che più volte gli sono quasi costate la carriera.
Ormai prossimo a conseguire il diploma, John, contava di lavorare nello studio ingegneristico di famiglia, quando a seguito di circostanze poco note il padre rimane coinvolto in guai legali che lo fanno radiare dall'albo e lo costringono a pagare costose sanzioni.

2°Episodio
Il protagonista si interroga sul suo futuro, si sente in qualche modo in debito con i suoi genitori e per questo propenso a scartare l'idea di abbandonare gli studi. Pensa dunque al fatto che "sapeva come prendere le persone" e gli piaceva essere colui che prendeva decisioni sul da farsi. Ora il futuro gli sembrava chiaro, la carriera politica era la strada da prendere e per farlo aveva bisogno di una preparazione eccellente; ed è proprio qui che iniziarono i problemi, non aveva nè i soldi per pagare la retta dei migliori college ma sopratutto non aveva la media per essere ammesso. Per il primo, avrebbe potuto iniziare a lavorare part-time e chiedere un prestito, ma riguardo al secondo non poteva fare nulla adesso.
Conclusa l'esperienza scolastica e tornato a casa rivede quelli che erano i suoi giochi e improvvisamente gli tornano in mente gli interessi passati, prima di andare al liceo. Si ricorda della sua ossessione per migliorare i dispositivi casalinghi in modo da renderli più funzionali possibili.
John inizia a prendere in considerazione la carriera da ingegnere, ma anche qui c'erano i soliti problemi, troppi ambivano a quel titolo e per avere qualche possibilità di eccellere doveva andare in college prestigiosi, cosa che non poteva fare.
John viene a conoscenza di un'università locale poco conosciuta che aveva attivato da poco un corso di ingegneria focalizzato sull'aerodinamica. Improvvisamente si rende conto che questo era il compromesso che cercava, infatti non era richiesta una media minima ma soltanto il superamento di un test di ammissione.

3°Episodio
Il nostro ragazzo finalmente riesce a laurearsi, non senza fatica, ma le delusioni non tardano ad arrivare, riceve molti no poichè nessuna azienda aveva bisogno di una figura professionale così specializzata e in un settore dove innovare voleva dire spendere molto per avere risultati non così apprezzabili.
Egli riesce a trovare un primo impiego come tecnico in un'officina mentre nel tempo libero contribuiva ad un team studentesco di karting.
La vita lo vede ancora di fronte ad una scelta difficile, abbandonare tutto per trasferirsi in europa o continuare il suo lavoro. Perchè l'europa? In europa c'era molta piu competizione e John ne era consapevole. Era sicuro che lì ci fossero buone oppurtunità dal momento che dei team automobilistici minori cercavano esperti per migliorare l'efficienza aerodinamica delle loro vetture.
Alcuni mesi dopo il suo futuro era cambiato per sempre, era finalmente un ingegnere nel vero senso della parola, prendeva decisioni e trascorreva notti insonni per risolvere i problemi. Finalmente si sentiva realizzato, conscio che è proprio a partire dagli imprevisti che si sviluppano le occasioni migliori.



giovedì 11 giugno 2020

Step #21

Non sempre il binomio rendimento-etica viene tenuto in considerazione, basti prendere come esempio i moltissimi complessi industriali dove l'efficienza viene messa prima di tutto, quindi anche prima dell'aspetto umano.
Non bisogna andare molto lontano per scoprire casi del genere, anche in Italia sono emersi problemi con il colosso Statunitense Amazon accusato da reporters, giornalisti e dagli stessi lavoratori di applicare condizioni lavorative al limite della schiavitù a fronte di un salario minimo.
Questo potrebbe passare in secondo piano se si considera che l'azienda di Jeff Bezos, è nell'immaginario collettivo il simbolo dell'efficienza, con moltissimi prodotti pronti ad essere consegnati in giornata oppure entro 24 ore; ha svolto un ruolo fondamentale nell'emergenza covid, diventando, in molte città, l'unico negozio dove poter acquistare prodotti non alimentari.
Dobbiamo domandarci quale il "costo" di tale efficienza. Per quantificarlo facciamo riferimento ad un articolo di Gizmodo che ha reso noti alcuni dati confidenziali sugli infortuni sul lavoro in uno stabilimento Amazon statunitense. Anche se non si sa con certezza se questi dati possano costituire un modello anche per altri "warehouse" leggiamo che in pochi mesi ci sono stati circa 100 incidenti.

Se pensiate che questo problema etico sia relativo soltanto ad una classe di lavoratori meno qualificata, questo non è sempre vero dal momento che lo sviluppo, la ricerca e di conseguenza il superamento di nuovi limiti hanno aumentato la complessità di qualunque lavoro richiedendo quindi sempre più ore da parte di ingegneri e di sviluppatori per arrivare ad uno specifico obiettivo.
Questo tema non è certamente nuovo ad Elon Musk e alla sua SpaceX, in un'intervista, a testionianza di quanto detto, si è espresso cosi:
Work like hell. I mean you just have to put in 80 to 100 hour weeks every week. If other people are putting in 40 hour work weeks and you’re putting in 100 hour work weeks, then even if you’re doing the same thing you know that you will achieve in 4 months what it takes them a year to achieve.

martedì 2 giugno 2020

Step #20


"Quando anche la cercassero, già la cercavano assai meno di noi che tanto meno la troviamo, poi se la cercavano in proporzione della riuscita, vuol dire che la cercavano sopra tutto, e che quindi nel tempo che la natura regnava, l'efficacia e l'energia si stimava la principal dote dello stile. E così accadeva in tutto: e così  la prima e perenne sorgente di forza, sua nello stile, sia nella lingua, sia ne' concetti, sia nelle azioni, sarà sempre l'esempio degli antichi, cioè la natura. E i tempi moderni con tutti i loro lumi non possono mai supplire a questa fonte" [8 agosto 1821] (Giacomo Leopardi, da Zibaldone di pensieri)


Leopardi, ritiene che la forma ed in particolare lo stile siano di notevole importanza nelle opere letterarie; infatti egli era solito apportare continue modifiche ai suoi componimenti al fine di migliorare l'efficacia comunicativa e quindi la fruizione.

A sostegno di ciò possiamo notare come in un manoscritto
originale de "L'infinito" siano presenti diverse modifiche

Possiamo, inoltre, trovare nel breve estratto sopra riportato un esempio di "asintoticità",come avevamo visto in precedenza, dell'efficacia della lingua; di fatto per l'autore non sarà mai possibile raggiungere la perfezione dei modelli classici e della natura.


Step #19

In un precedente post abbiamo discusso il perchè esista un limite teorico del rendimento, può venir spontaneo pensare cosa succederebbe se esso venisse superato e quindi formulare un pensiero utopico.
In questo caso si parla di moto perpetuo, e nonostante oggi si abbia la certezza della sua non realizzabilità, molti personaggi illustri del passato si sono cimentanti nella realizzazione (e successiva confutazione) di macchine per produrre energia.

Modello progettato da Leonardo da Vinci
per lo studio del moto perpetuo
Uno fra tanti è Leonardo da Vinci, che pur avendo progettato diverse macchine a tal scopo, eseguì altrettanti calcoli per dimostrare l'impossibilità.

Inoltre sono presenti moltissimi brevetti di macchine che "promettono" energia inesauribile sfruttando campi elettromagnetici, o comuni circuiti elettrici; tutto ciò è reso possibile dal momento che (negli usa) non è necessario un prototipo funzionante per depositare il brevetto.

Entrando nel dettaglio, i moti perpetui sono chiamati:

  • di Prima specie se la macchina riuscirebbe, oltre ad autoalimentarsi, a produrre un surplus energetico violando quindi il primo principio della termodinamica.
  • di Seconda specie se la macchina riuscirebbe a convertire interamente il calore estratto da sorgente in lavoro, violando quindi il secondo principio.

Step #18

Nella filosofia contemporanea il rendimento può essere considerato come una connessione fra l'ambito umano e quello economico.

Marx nella sua "teoria del valore" identificava il vocabolo in analisi in quello che veniva chiamato saggio di profitto; quest'ultimo era infatti definito similmente ad un generico rendimento ossia con un rapporto, in questo caso fra plusvalore (ossia da un profitto) e dal capitale.

Entrando nel dettaglio, passiamo ad analizzare i nuovi termini introdotti; Il plusvalore era quel surplus di forza lavoro che non veniva retribuita, ad esempio ciò accadeva quando all'interno di una giornata lavorativa di otto ore, l'operaio riceveva un salario relativo soltanto a cinque ore. Nell'ottica marxista, il plusvalore costituiva l'unica fonte di profitto e dunque era scopo del "capitalista" aumentarlo, ad esempio ottimizzando il ciclo produttivo; a questo proposito Marx scrive:
"[...] il solo contatto sociale fa sorgere nella maggior parte dei lavori produttivi una emulazione e uno specifico eccitamento degli spiriti animali che accrescono la possibilità di rendimento individuale dei singoli, in maniera che 12 persone unite possano dare in una giornata lavorativa di 144 ore un prodotto complessivo assai più grande di quello di 12 operai singoli che lavorino ciascuno 12 ore, o di un operaio che lavori 12 giorni di fila." (Karl Marx, da Il Capitale)
Il capitale, invece, si divide in variabile e costante: il capitale costante è costituito da mezzi di produzione che hanno un valore, non intrinseco ma che varia in funzione della loro capacità produttiva e dell'usura.
Quello variabile riguarda il denaro utilizzato per pagare la forza lavoro, quindi i salari degli operai.

In una di quelle che risultano essere affermazioni chiave del pensiero marxista, l'autore teorizza una caduta del saggio di profitto in quanto all'aumentare del capitale costante rispetto a quello variabile si registra una diminuzione del profitto (dal momento che il plusvalore è strettamente correlato al capitale variabile).

In conclusione del nostro percorso - step #24

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